Cassazione penale, sentenza n. 42518 – 20 novembre 2024

Nel caso recentemente sottoposto all’ attenzione della Suprema Corte, ha trovato approfondimento la valutazione circa la corretta qualificazione di tutte quelle condotte moleste che vengono perpetrate successivamente alla conclusione della convivenza ‘more uxorio’.

E infatti, nel caso di specie, la Suprema Corte ha annullato l’ordinanza impugnata a rinviato al Tribunale di Bari competente per nuovo giudizio, sulla base della valutazione per cui “il divieto di interpretazione analogica delle norme incriminatrici impone di intendere i concetti di ‘famiglia’ e di ‘convivenza’ di cui all’art. 572 cod. pen. nell’accezione più ristretta, quale comunità connotata da una radicata e stabile relazione affettiva interpersonale e da una duratura comunanza di affetti implicante reciproche aspettative di mutua solidarietà ed assistenza, fondata sul rapporto di coniugio o di parentela o, comunque, su una stabile condivisione dell’abitazione, ancorché non necessariamente continuativa”; avendo ben chiara detta distinzione, è doveroso ritenere, pertanto, “configurabile l’ipotesi aggravata di atti persecutori di cui all’art. 612-bis, comma secondo, cod. pen., e non il reato di maltrattamenti in famiglia, quando le reiterate condotte moleste e vessatorie siano perpetrate dall’imputato dopo la cessazione della convivenza ‘more uxorio’ con la persona offesa (Sez. 6, n. 31390 del 30/03/2023, Rv. 285087)”.

Questa distinzione, specifica la Corte, “si ripercuote inevitabilmente sul giudizio di gravità indiziaria, dovendosi necessariamente distinguere tra le condotte avvenute in costanza di convivenza e quelle successive per poi procedere a valutare, nell’un caso e nell’altro, la sussistenza dei requisiti richiesti per la configurabilità del reato di maltrattamenti (vessatorietà ed abitualità delle condotte) e/o di quello di atti persecutori (reiterazione delle condotte di minaccia o molestia e conseguenze sulla vita privata della persona offesa in termini di perdurante stato di ansia o di alterazione delle sue abitudini di vita).”