Troppe volte si sente parlare di episodi di bullismo commessi da giovanissimi in danno di loro coetanei. Uno degli ultimi episodi, accaduto nel mese di gennaio di quest’anno, ha destato scalpore, perché a rimetterci la vita è stata Carolina Picchio, una giovanissima ragazza di 14 anni di Novara, che ha deciso di lanciarsi nel vuoto e di porre fine alla sua esistenza.

E’ di questi giorni la notizia che alcuni coetanei di Carolina sono stati indagati per istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico.

Tutto ciò ci domandiamo non è possibile e non dovrebbe accadere!

Non possiamo accettare l’idea che una vita così giovane venga spezzata in un modo così brutale.

Questi episodi ci fanno necessariamente sorgere alcune domande: perché fra i giovani sono calati così tanto negli ultimi anni i valori? Perché sono così pochi, ultimamente, gli episodi di solidarietà fra coetanei e troppa l’emarginazione che si respira?

Ma questi episodi dovrebbero anche generare alcune risposte, per impedire che si verifichino nuovamente. La principale risposta è quella di rafforzare la prevenzione nei confronti della piaga del bullismo, oltre che, come sostengono alcuni, stabilire pene più severe per i minori autori di simili reati.

Occorrerebbe cioè che i giovani, che già vivono situazioni di isolamento all’interno delle proprie famiglie, possano trovare qualcuno che li ascolti prima che sia troppo tardi, perché questo è già un modo per riuscire ad evitare simili tragedie. Se non si raggiunge l’importante obiettivo di un maggiore e valido dialogo all’interno della famiglia, può intervenire la scuola e l’intera società a rompere il muro dell’isolamento di alcuni giovani.

Inoltre, occorre  fare un’opera di prevenzione soprattutto su internet, troppo spesso strumento di abusi, controllando la rete e in particolar modo i social network, che altrimenti producono danni irreparabili.

Alcuni anni fa era stato emanato il codice di autoregolamentazione internet e minori. Uno strumento utile, indubbiamente, nelle intenzioni, insieme ad altri mezzi volti a contrastare gli abusi sui minori, compresi gli episodi di bullismo, ma, come spesso accade, è difettata l’attuazione di questo strumento ed oggi sulla rete non si può certo dire che ci sia la tutela dei minori.

Una giovane vita spezzata in un modo così, comunque, rimane una sconfitta immensa per ciascuno di noi.