(ANSA) – ROMA, 26 APR – “I dati della Commissione sul femminicidio che svelano in maniera nuda e cruda come nel 97% dei casi di separazioni conflittuali i giudici trasformino le donne da vittime a imputati non si possono ricondurre a un’unica riflessione”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Avvocatura italiana per i diritti delle famiglie – Aidif e leader del Movimento degli Elettori Giorgio Aldo Maccaroni. “E’ vero che le donne vittime di maltrattamenti o di stalking da parte degli ex mariti o ex conviventi andrebbero tutelate maggiormente con sistemi di prevenzione che allo stato non ci sono. Occorre pero’ prendere atto che va analizzata l’intera questione che investe le separazioni e l’affidamento dei figli. Ad esempio il collocamento dei minori in casa famiglia, quando ci sono situazioni conflittuali fra ex coniugi o ex conviventi, dovrebbe costituire l’extema ratio e non la regola come spesso accade ora. In una nostra proposta che giace in Parlamento abbiamo chiesto di condurre un indagine piu’ approfondita sui genitori e di vagliare maggiormente la possibilita’ di affidare il minore a parenti entro il quarto grado, che non abbiano preso parte al conflitto familiare, prima di pensare al collocamento nelle case famiglia”. “Questa giustizia – sottolinea ancora il presidente dell’Aidif- ha molte lacune, dalla tendenza, sempre piu’ in aumento, di non ascoltare il minore alla mancanza di norme e di strumenti adeguati, fra cui un Osservatorio sulle case famiglia che chiediamo da tempo. Infine si dovrebbe avere il coraggio di dire che a essere penalizzate, nei procedimenti di separazione, divorzio ovvero di affidamento dei figli minori non sono solo le donne, ma anche tanti padri che potrebbero avere diritto all’affido”. (ANSA).