Il drammatico episodio accaduto in provincia di Padova del bambino di 10 anni prelevato a forza dalla scuola e portato in una casa famiglia fa emergere con tutta evidenza la difficile situazione in cui versa il settore della giustizia minorile.
Non si dovrebbe mai arrivare ad utilizzare l’uso della forza quando di mezzo ci sono i bambini e ciò anche se si debba eseguire un ordine di un organo giudiziario, che non sempre oltretutto può essere giusto.
Ciò che emerge, comunque, è che si avverte sia la mancanza di leggi adeguate sia il mancato utilizzo di quelle già esistenti o il loro utilizzo distorto. Ci riferiamo soprattutto alla legge che prevede l’ascolto del minore: una legge molto importante che c’è ma che spesso non viene utilizzata. Il bambino del terribile fatto di cronaca, ricordiamo, aveva dieci anni ed è un’età in cui la legge prescrive che possa essere ascoltato: “in relazione alla sua capacità di discernimento”, dice la legge e ciò può avvenire dai 6 ai 12 anni. Quindi c’é questa possibilità, solo che é lasciata alla discrezionalità del giudice. L’obbligatorietà di sentire il minore, invece, scatta a dodici anni. La possibilità quindi di ascoltare il minore c’era ma non é stata messa in atto, anche perché il bambino avrebbe potuto manifestare la sua opinione e dire con quale genitore voleva stare.
Sarebbe meglio che la legge prescrivesse che il minore in quella fascia di età dovesse essere sempre sentito e già questo sarebbe un grande passo avanti. Dovrebbe, inoltre, essere sempre vietato l’uso della forza e si dovrebbero mettere in atto tutte le opportune cautele per non turbare il bambino.
Ed inoltre il ricorso alla casa famiglia dovrebbe essere consentito solo in casi molto gravi, e mai quando ci sono i genitori e i parenti del minore che possono assolvere adeguatamente alle funzioni genitoriali. Si parla di giustizia specializzata per i minori e tale deve essere, con cautele e salvaguardia sempre maggiori da parte di tutti gli operatori della giustizia. Vorremmo quindi non sentire più simili episodi.
Ci auguriamo che ciò possa accadere con la prossima legislatura che dovrà fare leggi migliori delle attuali e soprattutto approvarle queste leggi e non farle morire in qualche cassetto.